Il mito del “metabolismo bloccato” Alimentazione e “blocco metabolico”.

Il metabolismo (dal greco antico, “mutamento, “trasformazione) è l’insieme dei processi biochimici tramite i quali produciamo energia a partire da ciò che mangiamo. Ogni giorno il nostro corpo assimila nutrienti e li utilizza a seconda delle richieste dell’organismo.  Questo processo vitale non si ferma mai e risponde ai nostri comportamenti (ad esempio alimentazione, attività fisica e sonno), in una sorta di legame  sinergico azione-reazione. Come può perciò “bloccarsi”? Proviamo a fare a chiarezza.

Metabolismo “lento” e blocco metabolico

Vi sarà capitato di sentir dire “ho il metabolismo bloccato”, quasi a giustificare la difficoltà a perdere peso. Tale affermazione non del tutto scorretta, viene espressa in termini sbagliati. Il metabolismo può effettivamente rallentare, ma mai bloccarsi completamente. Quindi parlare di “metabolismo bloccato” è improprio. Più corretto è invece il termine “blocco metabolico”, che descrive una fase di stato stazionario che la scienza definisce “steady-state”.
Se vogliamo fare un esempio, in queste condizioni potremmo paragonare il nostro metabolismo ad una camminata sul tapis-roulant a velocità sempre costante, senza accelerazioni né decelerazioni.

Il “blocco metabolico”

Può capitare che, nonostante si mantengano comportamenti ed abitudini alimentari restrittive, non riusciamo più a perdere peso. Il nostro corpo ha raggiunto il cosiddetto “blocco metabolico”: si è “abituato” alla restrizione calorica, bloccando di fatto il processo di dimagrimento. Detto in parole semplici, il nostro organismo si è adattato alla riduzione delle calorie assunte con l’alimentazione, attivando, per precauzione, una sorta di “modalità di risparmio energetico”. Tale meccanismo è stato fondamentale per millenni, quando i nostri antenati dovevano affrontare lunghi periodi di carestia. Ma oggi ci si ritorce contro.

Metabolismo e diete sbilanciate

Il blocco metabolico è spesso causato dalle cosiddette “diete fai da te”, troppo sbilanciate nella ripartizione dei macronutrienti e/o fortemente ipocaloriche. Sebbene tali diete all’inizio sembrino portare a risultati immediati in termini di riduzione del peso, protratte nel tempo conducono ad uno stallo nella perdita di peso. Questo blocco del dimagrimento è “semplicemente” il risultato finale di una serie di processi concatenati:

  • Calo della massa magra: si tratta della riduzione della componente “attiva” del nostro corpo (quella che brucia le calorie). La conseguenza? Il nostro corpo impara a consumare sempre meno calorie per svolgere qualsiasi sua funzione;
  • la riduzione della massa magra (che andrebbe sempre evitata), è collegata al calo della produzione di leptina, l’ormone della sazietà: quando la leptina cala, il senso di fame aumenta, rendendo sempre più difficile continuare a seguire il regime dietetico;
  • l’aumento della secrezione di cortisolo (il noto “ormone dello stress”), è anch’esso legato alla diminuzione della leptina e all’aumento della sensazione di fame, che ci renderà costantemente “stressati”.
  • livelli di stress cronicamente elevati, si ripercuoteranno anche sul nostro riposo, con una netta riduzione delle ore di sonno e della loro qualità;

Tale quadro già negativo, può infine indurre una potenziale riduzione della produzione degli ormoni tiroidei (i più efficienti regolatori della velocità con cui produciamo energia), tipica delle diete che riducono eccessivamente i carboidrati, anch’essa spesso correlata al calo della produzione di leptina.


Le linee guida per un metabolismo efficiente

Per mantenere in equilibrio il metabolismo e favorire il nostro stato di benessere, è bene seguire questi consigli:

  • Evitate di “saltare i pasti”: mangiare a intervalli regolari e bilanciare i macronutrienti è sempre la scelta vincente nel lungo periodo, proprio come insegna la Dieta Zona. Provate quindi a suddividere, in ogni pasto, il vostro piatto in tre parti, da “riempire” per un terzo con verdure colorate, un terzo con cereali integrali o frutta e per un terzo con proteine, usando un cucchiaio di olio extra-vergine di oliva per condire. Una quota corretta di carboidrati (prevalentemente a medio-basso indice glicemico, come, appunto, verdura, frutta e cereali integrali) manterrà i fisiologici livelli di ormoni tiroidei e leptina; allo stesso tempo un buon apporto di proteine ad alto valore biologico (pesce, carni bianche, uova) permetterà di preservare la massa magra, riducendo le possibilità di stallo nella perdita di peso.
  • Sì all’attività fisica ma con strategia: sicuramente le attività aerobiche ci aiutano a creare il deficit calorico che ricerchiamo; se le associamo a esercizi contro resistenza, come i pesi o le attività a corpo libero, queste permetteranno di preservare la massa magra. Possiamo iniziare tre volte a settimana, con sessioni da 20-30 minuti circa. per aumentare progressivamente durata e frequenza.

 

FONTE: https://www.enervit.com/it/il-mito-del-metabolismo-bloccato?_gl=1*16sd6pz*_up*MQ..&gclid=EAIaIQobChMI7u6UoeqEggMVlJbVCh2OjA5DEAAYASAAEgJlKfD_BwE