Sci di fondo: linee guida per alimentazione e integrazione
Nel mondo dello sci di fondo la competizione ad ogni livello richiede solidi fondamenti in termini di forza, tecnica e capacità di resistenza alla fatica psicofisica. Allenare questi tre pilastri è quindi essenziale per affrontare al meglio le competizioni.
Inoltre, per raggiungere il massimo rendimento, un altro aspetto da non trascurare mai è quello relativo alla alimentazione ed integrazione. La nutrizione può, a tutti gli effetti, fare la differenza, sia in allenamento che in gara, soprattutto quando l’obiettivo non è puramente ricreativo.
Per impostare la nostra preparazione, dovremo prima di tutto selezionare gli appuntamenti di nostro primario interesse, al fine di conseguire la massima forma fisica proprio in corrispondenza con questi eventi (il picco difficilmente dura per tutta la stagione agonistica).
Come prepararsi al meglio
Generalmente si è soliti suddividere la stagione in tre momenti:- off-season
- pre-season
- stagione agonistica.
Off-season
L’off-season è la prima parte della stagione, quella in cui “gettiamo le basi”: per chi pratica sport invernali coincide spesso con il periodo estivo, quando praticare lo sci è climaticamente impossibile. Ogni fondista prevede nella propria routine allenamenti in discipline complementari, spesso anche molto diverse, in termini di gesto atletico, da quanto previsto per lo sci di fondo (ad esempio corsa su strada o in bici). Del resto, molti atleti di alto livello non si limitano ad allenarsi in altri sport, ma si cimentano anche in competizioni... spesso ottenendo buoni risultati! Un’altra componente essenziale riguarda il potenziamento muscolare: come in tutte le discipline “cicliche” che prevedono gesti atletici ripetitivi e prolungati nel tempo, l’apparato muscolo-articolare non è collegato solo al miglioramento delle performance, ma riduce drasticamente il rischio di infortuni da sovraccarico. La definizione del numero di sedute di potenziamento è estremamente soggettiva: sarà il trainer a valutare il carico di allenamento aspecifico (che in alcuni casi potrà essere mantenuto anche nella stagione agonistica), in base alle ore settimanali disponibili e alle metodologie sceltePre-season
Nel pre-season si torna sulla neve. La ripresa dell’attività deve essere graduale: il periodo di transizione è infatti delicato e possono presentarsi i classici infortuni da sovraccarico (come tendiniti e dolori articolari), tipici del brusco aumento delle ore di allenamento, con movimenti cui non si è più abituati. Una volta superato questo “ostacolo”, si “entra” nel vero e proprio periodo agonistico.Stagione agonistica
Raramente questa fase prevede grandi stravolgimenti, soprattutto se si sono poste buone basi nel periodo di preparazione. Questo è il momento in cui dobbiamo dedicarci ad affinare la tecnica in base alla tipologia delle competizioni che abbiamo deciso di affrontare (orario di gara, qualità della neve, distanza, stile)L’alimentazione nel corso della stagione
Come nell'allenamento, anche la pianificazione nutrizionale durante la stagione segue una periodizzazione. Durante l’off-season, quando ci concentriamo sulla costruzione sia di una buona base aerobica, che della massa muscolare, dobbiamo ricercare un apporto bilanciato tra tutti i macronutrienti:- i carboidrati rappresentano il carburante per supportare gli allenamenti;
- le proteine costituiscono i mattoni per la costruzione e il recupero muscolare;
- i grassi vanno a “completare” l’introito energetico prestabilito, oltre a partecipare a molti altri processi spesso sconosciuti ai più (come l’assorbimento delle vitamine liposolubili, la “riparazione” delle membrane cellulari che riduce la risposta infiammatoria all’elevato carico allenante e altri ancora).
Esigenze nutrizionali specifiche degli sport invernali
L’allenamento in condizioni climatiche avverse comporta stress ambientale e sfide metaboliche, che implicano un adeguamento del regime dietetico. Sarà infatti indispensabile considerare:- Altitudine: l’esercizio fisico in quota comporta un aumento del dispendio energetico, del tasso metabolico e può indurre una riduzione dell’appetito. Mantenere buoni livelli energetici, aumentando l’apporto di carboidrati, è quindi indispensabile. Non essendo possibile quantificare in modo oggettivo l’incremento del dispendio glucidico (ed il relativo surplus necessario), una pratica utile per evitare deficit energetici è quella tenere sotto controllo il peso corporeo.
- Livelli di ferro ematico: chi pratichi sport in alta quota deve far attenzione ai valori ematici di questo minerale. Il ridotto contenuto di ossigeno dell’aria in altura stimola naturalmente il corpo ad aumentare il numero dei globuli rossi; tuttavia per fare ciò è necessaria una buona disponibilità di ferro.
- Freddo: per via della termoregolazione, le basse temperature aumentano il dispendio energetico e quindi la spesa energetica dell’organismo. Durante esercizio fisico in climi freddi, gli atleti possono perdere fino al 3-8% del loro peso: evitare cronici deficit energetici è quindi fondamentale. È importante, infine, porre attenzione all’idratazione (il freddo riduce lo stimolo della sete), così come monitorare il sonno e la funzionalità immunitaria.